lunedì 28 giugno 2010

per chi non ha dato l'esame

per tutti quelli che devono ancora dare o ri-dare l'esame di disegno:
studiatevi bene il contenuto di questo blog e prendete una copia della dispensa in biblioteca.
all'esame dovrete avere i disegni relativi a tutti gli argomenti che abbiamo affrontato durante il corso (anche quelli dove eravate assenti) + tutti i disegni fatti a casa (che seguano i temi svolti in classe, prendetevi l'estate per disegnare ogni tanto su un quaderno che porterete con voi) + la tavola finale.

la novità è che siete un po' più liberi nei soggetti dei disegni fatti a casa, potete uscire dalla stanza e raccontare anche il posto/i posti dove sarete nei prossimi mesi. portatevi un quaderno bianco e disegnate. ma i "temi di studio", nei vari disegni, vanno rispettati: prospettiva, corpo, texture, dettagli etc.
buon lavoro!

martedì 1 giugno 2010

lezione 20, 1.06.10

film di animazione

Il disegno posto su una timeline diventa un film. Vediamo proiettati disegni diversi, alcuni più materici, altri più vibranti e delicati, con tecniche stili e intenti differenti. Ancora una volta questo ci aiuta a sottolineare quanto è importante lo stile di un disegno in relazione al contenuto e all'emozione-idea che si vuole passare.
I film di oggi sono:

MUTO di blu
History of the main complaint di William Kentridge
La parole Perdue di Marc Scialom
Laitue di Nicholas Brooks
Fragments di Alexander Schellow
42 - Storie da un edificio Mondo di F. Cogni e D. De Mattia

mercoledì 26 maggio 2010

dispense

scarica la dispensa completa del corso qui

martedì 25 maggio 2010

lezione 19, 25.05.10

Teoria delle ombre e della luce

La luce che investe un oggetto provoca una serie di ombre e riflessi che dipendono dall'intensità della luce, dalla posizione della sorgente, dal tipo di materiale investito.
Al di là del calcolo scientifico dell'angolatura e posizione delle ombre, quello che ci interessa è allenare l'occhio a vedere le diverse intensità delle ombre, e la mano a rappresentarle con una scala tonale dei grigi coerente. Riprendiamo quindi il discorso delle campiture per fare un esercizio più preciso e legato alle ombre.

ESERCIZIO
Disegnare una scala tonale dal nero al bianco attraverso la variazione dell'intreccio delle linee e della pressione della punta della matita.
Ricopiare il disegno in fotocopia cercando di rappresentare le differenze tonali tra i punti di ombra e quelli di luce nelle diverse sfumature.

lezione 18, 18.05.10

la messa a fuoco

Come abbiamo detto, disegnare significa scegliere su quale elemento far cadere l'attenzione di chi guarda. Mettiamo che io voglia copiare una persona a tavola al ristorante. Se il centro del mio interesse è l'architettura del ristorante, disegnerò ogni dettaglio della stuttura e della decorazione dello spazio e schizzerò appena i clienti intenti a mangiare, giusto darò l'idea della moltitudine dei tavoli e gente seduta e dei camerieri. Se mi interessa invece l'uomo che sta mangiando, tutta la mia attenzione andrà sui suoi lineamenti, sulla sua postura, sui capelli e sui vestiti. Il resto passerà in secondo piano, ci sarà un veloce accenno magari al fatto che è a tavola sì, ma in un luogo pubblico e non nel privato della sua cucina, quindi schizzerò qualcosa dell'ambiente intorno ma senza entrare troppo nel dettaglio.
Se ciò che mi interessa è invece il progetto della forchetta con cui sta mangiando, tutta l'impostazione del disegno sarà orientata a velorizzare la forma e la funzionalità di questo oggetto, e a quel punto chi sia il fruitore e dove stia usando questo oggetto poco importa. Il centro sarà senza alcun dubbio la forchetta.
Queste tre ipotesi sintetizzano l'infinita varietà di scelta del disegnatore sia nella copia dal vero, sia nel disegno inventato o nel disegno di progetto. Diversamente dalla fotografia, quello che scelgo di disegnare c'è, quello che ometto non esiste.

ESERCIZIO
Disegnare la stessa veduta (a scelta) ma con tra focus diversi.

lezione 12, 23.03.10

Anatomia


Un oggetto entra in profonda relazione con il suo fruitore, una relazione fisica in cui la comunicazione passa dal peso, al materiale di cui questo oggetto è fatto. Disegnare un oggetto significa quindi raccontare questa relazione potenziale, descriverlo nel suo volume e nel suo peso, raccontare il materiale come un'esperienza emozionale e tattile. Allo stesso modo disegnare un paesaggio significa essere guidati da tutto ciò che in un disegno resta invisibile, dagli odori e dai suoni di quel paesaggio, cercare di trasmettere con la scelta dei dettagli la sensazione di esservi immersi dentro.
In entrambi i casi il centro è colui che compie l'esperienza, l'uomo, con il suo corpo-ricettore. Uno studio dell'anatomia (che poi si declina in ergonomia) può aiutare la consapevolezza del corpo umano, in modo da progettare tenendolo come centro reale e non come idea astratta.
Partiamo quindi da un veloce accenno all'anatomia per poi trattare i canoni di rappresentazione del corpo umano, tra i quali il più utilizzato è ancora quello di Policleto.

ESERCIZI
Riprendere in mano la copia dal vero della scorsa lezione, tracciare su un altro foglio in punti di riferimento principali dei volumi. Al loro interno inserire una figura umana proporzionata e in relazione corretta con l'intorno.

lunedì 17 maggio 2010

lezione 17, 11.05.10

visita della mostra del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.
ore 11.30 Biblioteca Ambrosiana + Sacrestia del Bramante, santa Maria delle Grazie.





il codice atlantico è custodito nella biblioteca ambrosiana di milano ed è costituito da più di 1000 disegni e appunti di leonardo, esposti in cicli di tre mesi.
i disegni di leonardo sono incredibilmente interessanti per un corso di design e di disegno. oltre ad essere un grande artista, leonardo era un formidabile progettista e ricercatore in tutti i campi: dalla meccanica alla musica, dall'ottica all'ingegneria, dall'astronomia all'architettura, eccetera. leonardo nei suoi codici copia e progetta ogni dettaglio, dalla pianta al prospetto, dalla decorazione del pavimento al meccanismo di aggancio del lampadario. sui suoi piccoli fogli (dovuti alla difficoltà di ottenere carte grandi, resistenti ed economiche nel 1400) leonardo schizza con incredibile precisione e tratto da miniaturista palazzi e fontane in 1 cm quadrato di carta, disegni che nella loro approssimazione contengono tutte le informazioni progettuali necessarie. ogni disegno é UN PROGETTO, e l'architettura raffigurata in questi disegni è qualcosa di organico e vivente, studiata e rappresentata da ogni angolatura possibile.
è con l'occhio del designer che proviamo a guardare questi disegni (a matita, puntasecca, sanguigna): la composizione della tavola, l'integrazione tra testo e disegno, lo studio del dettaglio e del volume, la precisione del tratto, il procedere progettuale all'interno del foglio. la molteplicità di visioni che leonardo applica agli oggetti di osservazione amplia l'orizzonte del disegno per il progetto. durante l'accademia si tende a rivolgersi forse più al contemporaneo nelle sue varie sfumature. guardiamo allora a leonardo non come ad un artista del 1400, ma con lo sguardo attento con cui guarderemmo una mostra del salone del mobile.